Nei prestigiosi spazi di Casa Pepoli Bentivoglio nel cuore di Bologna (Via de’ Pepoli 6/E) aprirà il 24 ottobre 2020 il ventottesimo Incontro con la pittura organizzato dalla Galleria d’Arte Fondantico, tradizionale mostra autunnale nella quale saranno presentate trentacinque opere, tra dipinti e disegni, eseguite da importanti maestri, non solo emiliani, attivi tra il Cinquecento e gli inizi dell’Ottocento. Tra le opere più antiche si segnalano una Sacra famiglia del ferrarese Camillo Filippi, padre del Bastianino, un prezioso rame con Venere e Amore della pittrice bolognese Lavinia Fontana e una paletta del raro Pietro Maria Massari detto il Porrettano, cresciuto nella scuola dei Carracci. Seguono i dipinti di Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino e di Carlo Bononi, che inaugurarono la nuova stagione della pittura ferrarese tra Cinque e Seicento; di Lucio Massari, autore della grande tela con San Paolo a Efeso esorta a bruciare i libri eretici proveniente dalla collezione Liechtenstein di Vienna; di Giovanni Maria Tamburini, specialista nel campo della pittura di soggetto popolare e quotidiano; e di Michele Desubleo, esponente di spicco del classicismo europeo. Piccolo capolavoro, databile attorno al 1630, è il tenero Cupido addormentato di Guido Reni, descritto nell’inventario del 1658 dei beni del genovese Giovanni Battista Raggi.
Di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, insieme a Reni tra i maggiori pittori del periodo barocco, si presenta invece un ovale con San Matteo e l’angelo elencato nel suo Libro dei conti in data 4 marzo 1653, che precede dunque di pochi anni la luminosa Madonna con il Bambino firmata e datata 1660 dalla pittrice bolognese Elisabetta Sirani.
Tra i tasselli che compongono la nutrita quadreria seicentesca conviene ricordare altresì la coppia di nature morte con selvaggina e volatili di Jan Fyt, pittore di Anversa. Il Settecento si apre con due dei “sette quadri rappresentanti Fatti dell’Eneide di Virgilio” commissionati nel 1716 dal marchese Andrea Albicini di Forlì a Ignazio Stern, allievo di Cignani, e con la splendida tela con Muzio Scevola davanti a Porsenna di Antonio Gionima, il migliore allievo di Giuseppe Maria Crespi. Di Ercole Graziani viene presentato il rifinito “modello” della pala con Il miracolo del beato Albergati ad Arras custodita nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma; di Mauro Gandolfi, figlio di Gaetano, i bozzetti per i fianchi della carrozza di gala fabbricata per il marchese Sebastiano Tanari quando fu eletto senatore del 1790; del forlivese Giacomo Zampa una coppia di eleganti telette con le allegorie dell’Estate e dell’Inverno; del fanese Carlo Magini una natura morta dal peculiare carattere sospeso e incantato. Una “chicca” da collezione è poi il quadretto su pergamena di Bernardino Nocchi, prima idea per il Ritratto della venerabile Maria Clotilde di Borbone, regina di Sardegna custodito nell’Abbazia di Hautecombe. A chiudere il ricco e vario percorso di Racconti d’arte intervengono alcuni notevoli disegni con architetture e capricci eseguiti agli inizi dell’Ottocento da Felice Giani, Antonio Basoli e Pelagio Palagi.
Introdotta da un testo critico di Daniele Benati, la mostra costituirà dunque un’occasione imperdibile per ammirare opere di notevole interesse storico e artistico, capaci di affascinare non solo gli studiosi ed i collezionisti ma anche i tanti appassionati d’arte antica per i quali, da oltre un quarto di secolo, gli Incontri con la pittura promossi dalla Galleria Fondantico rappresentano un evento atteso con trepidazione.